Sprechi, il Palazzo scopre la vergogna

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macallan
00domenica 4 novembre 2007 16:00
Roma - Vaffa-day, libri arroventati, campagne di stampa al vetriolo contro i privilegi della Casta, malumore popolare espresso in ogni occasione utile. Gli effetti collaterali dell’antipolitica si fanno sentire. E modificano la quotidianità e le stesse abitudini dei nostri parlamentari producendo effetti a volte virtuosi, a volte tragicomici ma comunque apprezzabili. L’elenco delle piccole correzioni di rotta è lungo. Ci sono i parlamentari che, come testimonia Franco Grillini, hanno deciso di non ritirare i fondi (tremila euro) per i viaggi all’estero, poi recentemente aboliti. Ci sono esponenti di An che invitano le società di organizzazione convegni a tralasciare gli aspetti più «glamour» e a selezionare soltanto hostess operative, evitando quelle «di immagine». C’è Romano Prodi che, sceso dal treno, blocca la sua scorta e si porta lui il trolley. Pier Ferdinando Casini che invita il suo autista a non fare sorpassi azzardati e a rispettare i tempi altrui. E alcuni ministri che, alla vigilia delle missioni all’estero, si raccomandano affinché le auto blu non vadano a prendere a casa anche consiglieri diplomatici e portavoce, come sempre accaduto anche ai tempi del governo di centrodestra. E se Antonio Di Pietro dice che «prima i lampeggianti stavano sempre sopra le auto, ora sono sotto i sedili», la Casta, più in generale, si mette davanti allo specchio. Si fa un esame di coscienza. E scopre di vergognarsi un po’.

(Il Giornale)

si, si, come no. [SM=x676676]
Darth Vader.Lucio
00domenica 4 novembre 2007 16:35
Re:
macallan, 04/11/2007 16.00:

Roma - Vaffa-day, libri arroventati, campagne di stampa al vetriolo contro i privilegi della Casta, malumore popolare espresso in ogni occasione utile. Gli effetti collaterali dell’antipolitica si fanno sentire. E modificano la quotidianità e le stesse abitudini dei nostri parlamentari producendo effetti a volte virtuosi, a volte tragicomici ma comunque apprezzabili. L’elenco delle piccole correzioni di rotta è lungo. Ci sono i parlamentari che, come testimonia Franco Grillini, hanno deciso di non ritirare i fondi (tremila euro) per i viaggi all’estero, poi recentemente aboliti. Ci sono esponenti di An che invitano le società di organizzazione convegni a tralasciare gli aspetti più «glamour» e a selezionare soltanto hostess operative, evitando quelle «di immagine». C’è Romano Prodi che, sceso dal treno, blocca la sua scorta e si porta lui il trolley. Pier Ferdinando Casini che invita il suo autista a non fare sorpassi azzardati e a rispettare i tempi altrui. E alcuni ministri che, alla vigilia delle missioni all’estero, si raccomandano affinché le auto blu non vadano a prendere a casa anche consiglieri diplomatici e portavoce, come sempre accaduto anche ai tempi del governo di centrodestra. E se Antonio Di Pietro dice che «prima i lampeggianti stavano sempre sopra le auto, ora sono sotto i sedili», la Casta, più in generale, si mette davanti allo specchio. Si fa un esame di coscienza. E scopre di vergognarsi un po’.

(Il Giornale)

si, si, come no. [SM=x676676]




[SM=x676694] Solo un po'? [SM=x676694]
kikazze
00lunedì 5 novembre 2007 10:28

Fumo negli occhi per gli elettori.

Ci vorrebbero interventi mirati e persone serie e responsabili al comando.

macallan
00lunedì 5 novembre 2007 13:48
Re:
kikazze, 05/11/2007 10.28:


Fumo negli occhi per gli elettori.

Ci vorrebbero interventi mirati e persone serie e responsabili al comando.



infatti kik [SM=x676664]
dal Giornale di stamattina:


I tagli alla politica? Già spariti

Roma - Il ministro per l’Attuazione del programma, Giulio Santagata, ce l’aveva messa proprio tutta per preparare un disegno di legge sul taglio dei costi della politica che risollevasse gli indici di gradimento dell’esecutivo. E non lo facesse passare alla storia come l’inventore del cervellotico «albero del programma», un diagramma di flusso ancor più indigesto delle 281 pagine dei desiderata dell’Unione.

Nello scorso luglio il provvedimento fu varato dal Consiglio dei ministri tra squilli di trombe che esaltavano gli 1,3 miliardi di risparmi previsti a regime. Lo sfilacciamento della maggioranza e il solito intasamento dei lavori parlamentari hanno indotto Prodi e il suo fidato consigliere a inserire buona parte di quelle norme in Finanziaria. Nel travaso, però, si sono persi circa un miliardo di tagli e, dopo l’ok della commissione Bilancio di Palazzo Madama, il contenimento dei costi è sceso a quota 419 milioni.

Enti locali Il piatto forte del progetto di Santagata era la riduzione del 20% del numero di consiglieri e assessori che avrebbe dovuto generare circa la metà dei 500 milioni di risparmi previsti per gli enti locali. In manovra questo comma non è entrato, ma è rimasta la riduzione del numero degli assessori comunali e provinciali da 16 a 12 componenti. Restano un giro di vite sulle indennità, sulle aspettative e sul cumulo degli incarichi che, secondo il relatore della legge di bilancio Legnini, dovrebbero bloccare 313 milioni di spese.

Circoscrizioni
Nelle intenzioni dell’esecutivo questi miniparlamenti sarebbero dovuti scomparire in almeno 70 Comuni e per quelli con meno di 60mila abitanti i consiglieri avrebbero dovuto lavorare gratis. Niente di tutto questo: rimarranno anche nei Comuni con 30mila abitanti. In ogni caso, come spiega la relazione tecnica della Finanziaria, eventuali risparmi non possono essere portati a miglioramento dei saldi di finanza pubblica essendo potenzialmente spendibili da parte degli stessi enti locali.

Comunità montane Originariamente era previsto un limite di 600 metri sul livello del mare per le Alpi e di 500 metri per gli Appennini affinché si potesse partecipare a una comunità montana. Il tetto è saltato, ma è introdotto il divieto di partecipazione ai comuni costieri. I risparmi sono stati stimati in 66 milioni, ma l’Uncem (l’associazione di categoria) è sempre sul piede di guerra.

Enti inutili Il ddl Santagata contava oltre 300 enti inutili e proponeva di sfrondarne 110, la Finanziaria inizialmente ha compresso la riduzione a 17, poi scesa a 14 in Commissione dove si sono salvati l’Ente nazionale risi, la Lega navale italiana e la Fondazione Guglielmo Marconi di Bologna. Sul taglio dei consiglieri nelle società pubbliche e sul tetto degli stipendi ai manager non vi sono certezze.
Indennità. Per cinque anni saranno bloccati gli stipendi di deputati e senatori per un risparmio atteso di 20 milioni. La bocciatura dell’emendamento Villone che limitava le spese degli organi costituzionali al 50% dell’inflazione programmata è indicativa dello sgradimento del Palazzo verso qualsiasi forma di austerity.


macallan
00lunedì 5 novembre 2007 13:49
la nostra classe politica ci prende per il c [SM=x676712] [SM=x676676]
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