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Link utili per conoscere Elsa

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2014 06:37
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Elsa su Radiocorriere TV nr 50 del 20/12/2005
Elsa su Radiocorriere TV nr 50 del 20/12/2005

grazie alla segnalazione ricevuta dal socio Altair62 [SM=x676669] me ne sono procurato una copia, ed eccone testo e scansione :

La mattina è piccola per noi

Di Riccardo calmieri
Foto : Roberto Guberti


Il gusto dell’attualità e del gioco per Fabrizio Frizzi, Elsa Di Gati e Rita Forte. Un cocktail riuscito, tutti i giorni su Raitre alle 10.15


Cominciamo, anzi, proseguiamo, Bene, per citare il programma di Raitre che ogni mattina affronta l’attualità con taglio sia giornalistico sia di intrattenimento. Una miscela di informazione, approfondimento e gioco con ospiti condotto con calibrata ‘leggerezza’, quella giusta per vedere le cose. Nel team di conduttori ancora forte è la novità principale, ovvero Fabrizio Frizzi, che si sperimenta in una veste decisamente diversa. “Una bella occasione colta al volo” commenta. “In realtà già da metà agosto mi sono sentito proporre questa esperienza in un programma che era, ed è, di spessore, ma anche brillante”. La prova non lo spaventa... “Intendiamoci, è faticosa, ma è una splendida semina umana e professionale, mi ha cambiato la vita, innanzitutto perché mi sveglio prestissimo e alle sette sono in azione, poi perché mi permette di confrontarmi con una realtà più giornalistica, anche se per quello c’è la bravissima Elsa Di Gati.
Mi sono rimesso in gioco. A me piace cantare, ballare, e lo farò quando sarà il momento. In questo programma, invece, mi occupo di interviste, sondo l’attualità, gioco con gli argomenti, leggo molto di più i giornali! Elsa è una compagna di lavoro validissima, è stato come conoscersi da sempre, è nata quel tipo di amicizia che o sboccia subito o non sboccia mai”. E poi, con uno staff dietro le quinte che fa decollare il programma (all’interno del quale, ricordiamo, ci sono anche Pino Strabioli con Cominciamo Bene Prima e Corrado Augias con Le storie). “Abbiamo autori coi fiocchi e motivati” prosegue Frizzi “che mi suscitano voglia di chiarire punti oscuri della nostra vita”.
Una vita che non risparmia sorprese, incontri che segnano, e Fabrizio ne ha uno per noi. “Tra gli episodi forti ricordo un tema insidioso, sui veggenti. Partecipò un esorcista che mi impressionò. Altro caso quello di un bambino cui abbiamo dato il premio della bontà, si era dedicato amorevolmente ad un compagno di scuola bloccato sulla sedia a rotelle, comunicava solo con gli occhi. In studio l’espressione più intensa e felice ce l’aveva il bambino meno fortunato”.
Una compagna di viaggio a Cominciamo Bene è la musicista Rita Forte, con la quale Frizzi dichiara di portare avanti “un’amicizia da una vita. Ha una voce splendida, Rita è sempre … forte! In simbiosi emotiva col programma. Io, lei ed Elsa siamo tre caratteri diversi ma diretti dalla stessa parte, forse per questo funziona bene. E poi non voglio dimenticare tutti gli altri preziosi collaboratori, dai centralini ai fax, la redazione di Non è mai troppo tardi, che con l’uso dei pc informa e forma gli adulti, anzi gli anziani, a distanza”.
L’entusiasmo di Frizzi si riverbera nelle parole della Di Gati. “Sono al quarto anno e ho molto a cuore, in particolare, l’ultima mezz’ora, dedicata all’attualità. Non un’attualità strettissima, i fatti degli ultimi due-tre giorni”. In merito alle personalità dei conduttori, si trova “irrequieta, ‘movimentata’, io e Fabrizio svolgiamo due ruoli diversi ma siamo una coppia vincente. Io tratto l’approfondimento e lascio a lui il gioco con gli ospiti, in cui è maestro. Il pubblico di Raitre è colto, attento, non ci perdona nulla. Quando abbiamo scelto il tema dei reality show sono arrivate telefonate di protesta”. A Cominciamo Bene è essenziale il gioco di redazione. “Per esempio con Rita” dice Elsa “che traduce in musica le nostre emozioni, e con la sua voce riesce sempre a trovare il modo per parlare di certe cose. Spesso è lei a introdurre suggerimenti che non verrebbero presi, fa informazione, perché la musica è cultura. Imparo ogni giorno, conoscendo le persone che ho di fronte e temi che mi sono nuovi. Il vero lavoro è quello quotidiano, non proviamo mai nulla, tracciamo solo la scaletta. Prima Fabrizio era preoccupato, da uomo di spettacolo è abituato a fare molte prove, l’improvvisazione ti fa saltare gli schemi. Un giorno Fabrizio ha preso la scarpa che Rita si era tolta per suonarci il piano”.


Rita Forte . I temi in musica

Sono stata prima ospite e poi sono entrata in squadra, e sono felice di faren parte” ricorda Rita Forte, voce e piano della trasmissione, che dice dei suoi compagni di viaggio: “Elsa è un’amica, in tre anni ci siamo conosciuti bene, la stimo e l’ammiro, come Fabrizio, carino, educato, lavoriamo a stretto contatto e nel massimo rispetto, siamo fortunati in un ambiente come il nostro, dove certi valori tendono a perdersi”. Rita presenta ogni giorno il tema scelto. “Agisco sul contenuto attraverso la mia materia prima, le canzoni, cercando ogni volta di rileggere le proposte degli autori, sviluppandole”. Tra i numerosi ‘soggetti’ che ricorda Rita “per esempio la notte, tema ricco e intrigante” dichiara. “Non nel senso dei nottambuli ma dei vigilantes, degli infermieri, o anche degli insonni, che devono fare i conti con le ore piccole. E stato nostro ospite Gabriele La Porta, direttore di RaiNotte. Ho scelto brani come Ancora, Ma la notte no, La notte è piccola per noi. Di ogni intervento spiego la motivazione, in concerto con gli autori”. Un ‘concerto’ molto seguito, quello di Rita. Anche lei naturalmente si sveglia prestissimo e questo, specie per chi fa spettacoli, non è facile. “I fine settimana possono distruggermi, ma mi piace” rivela. “Ora la priorità è la trasmissione, quindi riduco un po’ le serate, altrimenti sarei morta!”.


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La copertina






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scansione di pag 12






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scansione di pag 13










..... per Elsa [SM=x676697] [SM=x676698]



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Elsa su Radiocorriere TV nr 08 del 28/02/2006 : il testo
Elsa su Radiocorriere TV nr 08 del 28/02/2006




Cominciamo Bene guarda Sanremo da casa vostra

come seguono gli italiani il Festivalone ? settimana speciale per il contenitore di Raitre, dal 27 febbraio al 6 marzo


di Riccardo Palmieri

Una kermesse nella kermesse. Non è una ricetta di cocktail ma l’incursione speciale di Cominciamo Bene al Festival di Sanremo. Che è sempre un gran bel drink dai molti sapori o, meglio, suoni. La struttura della trasmissione di Raitre viene shakerata a dovere e subisce alcune modifiche per l’occasione. “Ma non troppe” precisa il caporedattore Giovanni La Manna. Gli chiediamo in quale canzone del festival si identifica. Lui si ritrova in Vacanze romane dei Matia Bazar, e prosegue: “Faremo sempre il nostro talk alle 10.15, offrendo un primo piano dell’attualità, con la cronaca di Elsa Di Gati ”. “E avremo tanti ospiti speciali” aggiunge la giornalista “tra i quali Giorgio Calabresi, Bruno Gambarotta, Barbara Alberti, Giorgio Faletti. Tutti parteciperanno come fossero opinionisti, con la prospettiva di ripercorrere insieme la storia del Festival, analizzando come è cambiato: dallo stile agli abiti ai conduttori. Anzi, la novità è proprio questa. Ogni giorno il pubblico a casa sarà impegnato a scegliere, con il televoto, i suoi conduttori preferiti di sempre. “Saranno scontri giocosi ma epocali” subentra Fabrizio Frizzi, che ci spiega, con la Di Gati, cosa succederà. “Iniziamo con il confronto Baudo-Mike, naturalmente, per arrivare fino all’ultimo, Bonolis-PanarieIlo”. Sollecitiamo la conduttrice sulla “sua” canzone della storia del Festival. “Vita spericolata” di Vasco Rossi, un artista che amo. Forse appaio tranquilla, ma anch’io ho una vita spericolata. E poi Una lacrima sul viso di Bobby Solo. Ho una certa predisposizione alla commozione”.
Il taglio di Raitre lo riconosceremo anche dalla presenza di certi ospiti ”come Gianni Minà” riprende La Manna “che ci parlerà di quando un suo Blitz ospitò due illustri sconfitti: Vasco Rossi e Zucchero.
Alle 10.55 ci sarà quindi la parte dedicata al Festival, con l’inviato Dario Salvatori in diretta da Sanremo per seguire i commenti del dopo serata”. Se Salvatori è al festival, Mario Pezzolla, autore radiotelevisivo ed esperto musicale, è in studio.
Cinquantacinque anni di note scorreranno, poi, nel repertorio musicale di Rita Forte (al Festival nel ‘91 con E’ solo una canzone, 3a classificata e nel ‘92 con Non è colpa di nessuno, arrivata settima).
“Un’emozione da far tremare le gambe, mi sforzavo di non essere mentalmente lì, ma è una tale gioia salire su quel palco ed esprimere tutto te stesso” esordisce la musicista, che ci rivela di identificarsi fatalmente con quelle sue canzoni. Anche se si riconosce particolarmente in “E se domani, una delle più belle e significative mai scritte. Ci sono molto legata, mi ricorda l’infanzia, le recite”. Rita canterà le ultime e più note canzoni, quelle che hanno vinto ma anche quelle che non vinsero ma furono grandi successi, come Donne, Vita spericolata o Un’avventura di Battisti. “Canterò il Festival, e saranno soprattutto canzoni d’amore, ma apriremo spazi sul sociale, commentando l’ambiente sanremese, la città, gli scandali”. Ma non finisce qui, perché Rita duetterà con Frizzi. “Non saranno vere esibizioni” puntualizza Fabrizio “ma avremo il piacere di ricordare con sei brani, uno al giorno, la storia del Festival. Alcuni vinsero, altri lasciarono il segno, c’è anche un bel ricordo sul temi dell’amicizia di Mingardi-Bono. Il nostro Sanremo sarà un ping pong di trame che racconteranno il passato e le suggestioni della sera precédente”. Anche a Fabrizio domandiamo in quale canzone si riconosce. “Domanda delicata, difficile” esita. “Devo rispondere subito altrimenti non vale, Ne cito una che non solo è bellissima ma è anche una speranza: Vorrei incontrarti fra cent’anni”.






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Elsa su Radiocorriere TV nr 08 del 28/02/2006 : scansione pag 14




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Elsa su Radiocorriere TV nr 08 del 28/02/2006 : scansione pag 15





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Elsa su Radiocorriere TV nr 08 del 28/02/2006 : le foto




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Elsa su Radiocorriere TV nr 08 del 28/02/2006 : le foto











Tratta da pag 31, stessa rivista









...per Elsa [SM=x676697] [SM=x676698]





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Elsa su "Vero" nr 15 del 16/04/06
Elsa su "Vero" nr 15 del 16/04/06


grazie alla segnalazione di tecnicorai, ecco l'intervista più scansione.


"Telegiornalista piu' amata ? faccio un'informazione semplice e vera"


Elsa Di Gati, insieme a Fabrizio Frizzi ogni mattina al timone di “Cominciamo Bene” : nella testa e nella pancia del cittadino per fare la tv di cui ha bisogno.

di Giuseppe Taccini

Tra le telegiornaliste è quella più cliccata sul web. Ma ciò non significa che Elsa Di Gati sia solo gambe e curve. Anzi. Una delle sue qualità maggiori è l’intelligenza, anche se lei stessa riconosce che il bell’aspetto ha la sua valenza. Di strada ne ha fatta la conduttrice di Rai Tre, arrivando a ricevere, per “Cominciamo bene”, (la trasmissione che ogni mattina guida brillantemente da quattro anni) il premio giornalistico ‘Santa Chiara d’Assisi”.

Il segreto del successo di “Cominciamo bene”?
La semplicità, il fatto che sia una trasmissione vera, non truccata. Ci mettiamo nella testa e nella pancia del cittadino, cerchiamo di capire quali sono le cose di cui ha voglia e bisogno e le mettiamo in pratica.

Che trasmissioni non ti piacciono ?
I reality-show! Non me ne piace quasi nessuno così come le trasmissioni dove si raccontano storie costruite a tavolino.

Quale tv saresti disposta a fare?
L’importante è che abbiano sempre un taglio giornalistico, che siano trasmissioni di informazione, attualità e approfondimento. Non farei mai il resto e forse non saprei nemmeno farlo.

Come vedi gli italiani dal tuo osservatorio privilegiato?
Un pregio che abbiamo è sicuramente un grande senso di solidarietà, di immedesimazione nei confronti del prossimo. Siamo molto più attenti ed anche pronti a darci una mano. Un vizio invece è che quando si parla di televisione gli italiani mentono e si vergognano di dire quello che guardano. Ufficialmente dichiarano di voler vedere la tv seria e poi danno più di un’occhiata alla tv spazzatura.

Hai sempre sognato di fare la giornalista?
Sì! Sin da piccola ammiravo papà (il giornalista Rai Angelo Di Gati, ndr) e cercavo di copiarlo.

Dagli inizi in radio ti sei poi appassionata al piccolo schermo...
La radio è stato il mio primo amore e non si scorda mai. Appena mi sveglio la accendo, rispetto alla tv ti dà più libertà perché sei tu a confrontarti con la parola e con chi ti ascolta. La televisione ha un po’ più di orpelli: bisogna pensare all’aspetto fisico, all’abbigliamento.

L’esperienza che ti ha arricchito?
Non c’è un programma preciso, semmai un elemento che accomuna un po’ tutte le cose che ho fatto e cioè l’incontro con le persone. Alcuni mi hanno segnato molto.

Per esempio?
Mi ricordo incontri che poi sono diventate presenze costanti nella mia vita, come quello con Lorenzo De Cicco, il bambino dodicenne gemello di un bimbo morto di leucemia, che venne da noi perché cercava fondi da reperire per comprare computer per bambini leucemici. Così come la storia di una signora che voleva l’anonimato perché da bambina era stata violentata dal papà.


Come mai non hai seguito la strada di doppiatrice che avevi intrapreso all’inizio della carriera?
In realtà, avevo iniziato tutto per gioco. Un amico che lavorava nel settore mi disse che avevo una bella voce e dovevo sfruttarla per lavorare come doppiatrice. Mi fece fare un provino dove io ero un serpente. Mi divertii moltissimo e guadagnavo anche bene.

Quindi?
Mi venne voglia allora di continuare, ma a quel punto mio padre mi pose di fronte a un aut aut: “O finisci gli studi e ti laurei o ti metti a lavorare. Ma io non sono d’accordo nello sprecare così i tuoi anni d’università”. Rimasi molto colpita da questa presa di posizione. E allora ho preferito prima laurearmi. E poi invece di fare doppiaggio ho scelto tutta un’altra strada.

Le chiavi del successo?
Di fondo, bisogna essere se stessi e poi serve anche avere dei bravi maestri, da cui si impara sempre tanto. Bisogna inoltre avere anche molto ritmo.

Conta più il cervello o le gambe?
Se devo dirti la verità, oggi forse contano di più le gambe. Mi piacerebbe che fosse più importante il cervello. Però non amo le donne, in special modo quelle carine, che dicono che la bellezza non conta.

In crisi davanti alla telecamera?
La prima volta che sono entrata in uno studio televisivo ho dato uno sguardo d’insieme, il giorno prima della messa in onda, e ho pensato che durante la trasmissione sarei svenuta. Ho contato le telecamere e ho detto a me stessa che non ce l’avrei fatta. Con me c’era Tony Garrani che mi disse una cosa molto carina: “Ricordati che chi viene dalla radio è come se avesse una seconda laurea”. Ho sperato che fosse la verità.

La prima messa in onda?
Quando è partita la sigla, avevo il battito cardiaco a mille. Nel momento in cui sono entrata dentro lo studio ho cercato di superare l’imbarazzo. Mano a mano che passavano le settimane, mi sentivo sempre di più a mio agio. Adesso non provo più le tensioni di un tempo.

Tv alla camomilla o urlata?
Detesto la tv urlata. Per questo dico viva Rai Tre.

Cosa ti colpisce in un uomo?
Senza dubbio l’ironia. Non per niente mio marito (Claudio Rizza, editorialista de “Il Messaggero “, ndr) è l’uomo più simpatico del mondo.

Come lo hai conosciuto?
Intervistavamo Franco Marini, che ci ha un po’ tenuti a battesimo, e scattato tra noi quasi un colpo di fulmine. Adesso sono otto anni che stiamo insieme.

Sei gelosa di carattere?
Sono sicula... sotto questo punto di vista!

Non so se ne sei a conoscenza, ma tra le telegiornaliste sei una tra le più cliccate su Internet.
Sembrerebbe così...

Che effetto ti fa? lì dà fastidio o lo apprezzi?
La notorietà fa solo piacere. Essere richiesti, soprattutto su un sito come quello delle telegiornaliste (www.tele-giornaliste.com, ndr), con tutti i ragazzi che parlano di te, mi diverte come una pazza. E quando posso, lo confesso, vado a dare una sbirciatina.


Cosa vorresti cambiare dite?
Caratterialmente, vorrei essere meno lunatica e meno sensibile. In tv un pizzico di cinismo serve. Ma non tutto si può avere dalla vita. Io comunque ci sto provando, nel senso che mi alleno ad essere un po’ più fredda. Fisicamente, invece, direi che lotto quotidianamente con l’anagrafe.Un po’ di tempo fa mi sarei poi cambiata il naso. Adesso lo accetto così com’è.

I tuoi hobby preferiti?
Al primo posto metto le favole. Mi piace leggerle, scriverle ed inventane. Un’altra passione è il calcio. A parte la Roma, di cui sono tifosa sfegatata, vedere le partite mi appassiona molto. Un altro hobby che ho ereditato da mio marito è la pesca di tonni.

Sei impegnata socialmente...
La beneficenza si fa, non si racconta. Ho accettato di incidere un disco con Franco Califano perché gli incassi sarebbero stati devoluti alla mia associazione. Ma non ho voluto fare neppure gli scatti con l’autore del disco. E questo perché non avrei gradito che la gente avesse potuto pensare che volevo riconoscimenti pubblici per aver fatto beneficenza.

Quante sigarette al giorno?
Ti dico un piccolo scoop: ho da poco tempo smesso di fumare. Avevo voglia di smettere ed un giorno mi sono detta che era un’offesa alla mia intelligenza. Ho guardato a quel punto il pacchetto e l’ho chiuso nel cassetto. È rimasto lì.

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N.B. : purtroppo questa immagine presentava una piega dovuta a cattiva impaginazione della rivista,.. nonostante mi procuri come d'abitudine due copie di una stessa rivista per le scansioni, al fine di evitare problemi come questo,.. pure la seconda copia della rivista presentava analogo difetto di impaginazione.




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...per Elsa [SM=x676697] ..

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Elsa su Telepiù nr 40 del 01/10/06 - testo intervista
Telepiù nr 40 del 1 ottobre 2006

Credo ancora nelle favole.
E Fabrizio è il mio "principe azzurro"

Torna il “contenitore” mattutino con Elsa Di Gati, affiancata ancora una volta da Frizzi. «Un collega straordinario e anche un grande amico», dice lei, «una rarità in questo ambiente»

di Laura Magnetti

«Cinque anni, tre mariti», scherza Elsa Di Gati, alludendo ai partner che l’hanno affiancata a «Cominciamo bene»: Toni Garrani, Corrado Tedeschi e l’ultimo, Fabrizio Frizzi, che ha debuttato la scorsa edizione e che torna con lei su Raitre dal 2 ottobre. «Un collega straordinario che è diventato anche un amico», dice lei, «ed è una rarità in questo ambiente».

Perchè questo cinismo?
«Perché Fabrizio è uno dei pochi corretti, non è uno di quelli che sgomitano davanti alla telecamera per farsi inquadrare due minuti in più».

Si vuoi togliere qualche sassolino dalla scarpa?
«No, nomi non ne faccio, ma non sa quanti - anche uomini - si comportano così!».

Passiamo al programma: qualche novità?
«Tante. A cominciare dalla particolare location da dove andremo in onda nella prima settimana: è il teatro più piccolo del mondo, quello della Concordia di Montecastello di Vibio (Perugia). Inoltre, quest’anno inizieremo ogni puntata con la rubrica “La buona notizia”; il martedì ospiteremo una grande signora della televisione, Enza Sampò (il suo spazio è chiamato “Indice di gradimento”) e il venerdì la mia gemella Licia Colò si occuperà di animali».

Scusi, ha detto “gemella”?
«Sì, ci chiamano tutti così, perché Licia e io siamo nate lo stesso giorno, mese ed anno, il 7 luglio 1962. Ma tranquilli: le novità non snatureranno “Cominciamo bene”, che rimarrà il contenitore garbato, attento all’attualità, al costume e ai problemi della gente che tutti conoscono. Resteranno anche le telefonate da casa e la possibilità di interagire con il televoto e gli sms».

Aprirete con «La buona notizia»: c’è qualcosa, in particolare, che vorrebbe annunciare?
«Sì, vorrei riferire qualcosa di bello che riguarda i bambini nei confronti dei quali mi pare ci sia sempre meno rispetto. L’ideale sarebbe poter dire che sono stati ritrovati i due fratellini pugliesi o che c’è stata una svolta nella storia della bambina bielorussa … vedremo. Di sicuro, però, non cadremo nella trappola della cosiddetta “tv del dolore”».

L’anno scorso lei protestò proprio contro la “televisione urlata”: a cosa si riferiva in particolare?
«A tutti quei programmi beceri che puntano solo all’ascolto. A tutti i costi».

E anche adesso non fa nomi?
«Posso dirle che non mi piacciono i reality; non ne condurrei mai uno. E poi sono troppi. Più in generale, mi sembra che stiamo perdendo di vista i contenuti. Io ho fatto tanta radio e lì il linguaggio conta. In televisione, invece, spesso è l’immagine a far da padrona. Io amo i programmi di servizio e gli approfondimenti: Michele Santoro, Giovanni Floris, Giuliano Ferrara. Nell’intrattenimento mi piace molto Milly Carlucci: ha un garbo impareggiabile».

Lei è giornalista, come suo padre e come suo marito, Claudio Rizza, del «Messaggero»: la sua vita non è un po’... noiosa?
«No, ma sono sempre passata al setaccio. Però ci sono abituata: da ragazza mio padre mi prendeva gli articoli che non andavano bene e me li stracciava sotto il naso. Siamo tutti un po’ ipercritici, ma non noiosi: lo sa che mio marito e io andiamo insieme a pescare? E poi mi appassionano le favole - che colleziono - e il calcio: sono una romanista sfegatata».

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Elsa su Telepiù nr 40 del 01/10/06 - scansione 1a pagina






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