Cinema: Festa Roma. Bellucci, io baronessa godereccia per Virzì

Roma 14 ott. (Apcom) - Se la giornata di ieri della Festa del Cinema di Roma è stata caratterizzata dalle star hollywoodiane, quella di oggi si è aperta all'insegna del cinema italiano con la presentazione alla stampa (ritardata di qualche minuto per l'incursione di Enrico Lucci delle Iene) di "N Io e Napoleone" e di una diva di casa nostra amata molto anche (e forse soprattutto) all'estero, Monica Bellucci.

Accompagnata dal regista Paolo Virzì e dagli altri attori del cast (assente Daniel Auteuil per la morte improvvisa della madre) Monica - che nel film interpreta il ruolo della baronessa Emila - ha definito il suo personaggio "una donna godereccia e un po' mignotta ( ) che mi sono divertita tantissimo a fare, anche perché recito in gran parte in dialetto di Città di Castello e in parte in Perugino. Un ritorno alle mie origini!". Monica Bellucci che è presente alla Festa del Cinema anche con il film "Le concile de pierre", ha scherzato sull'imitazione di Fiorello dichiarando di non averla mai sentita ma di rimediare al più presto con una partecipazione alla radio. L'attrice mostra di avere le idee chiare sul criterio di scelta di un copione "Credo che se il copione è mediocre ma il regista è bravo viene fuori un buon film, al contrario, non credo che da un buon copione e da un regista mediocre possa nascere un bel progetto".

Il film, accolto in sala da un applauso tutto sommato tiepido, parte da una riflessione filosofico-politica che è soprattutto quella della condizione umana, sia dal punto di vista del popolo che da quella dei potenti, rappresentati con i loro difetti, fobie e manie. E si inserisce anche in una stagione del cinema in cui i registi (da Sofia Coppola a Guédiguian fino al recente "The Queen" di Stephen Frears) affrontano proprio la tematica dei potenti " o meglio - dice Virzì - di come il potere influenza la gente". E per istigare l'odio in Elio Germano, che nel film interpreta il giovane Martino Papucci che sogna di uccidere Napoleone, il regista di "Ovosodo" e My name is Tanino", conoscendo le sue idee politiche, confessa di avergli detto di odiarlo come odia Berlusconi. La pellicola si avvale della grande interpretazione di Daniel Auteuil/ Napoleone che prima di cominciare le riprese ha detto "Reciterò Napoleone come se fossi un vecchio attore che ha paura di aver perduto il suo successo".

Lo sforzo produttivo è stato notevole come ricorda Riccardo Tozzi di Cattleya " Questo è un grandissimo film, sia dal punto di vista della realizzazione che della post produzione, un ritorno al grande cinema italiano fatto di molte valide professionalità". Liberamente tratto dal romanzo "N" di Ernesto Ferrero, nel film si dà molta importanza anche all'aspetto dialettale: tutti i protagonisti recitano in dialetto toscano e c'è chi, come racconta il regista, ne ha fatto un motivo di studio "Elio Germano, ha imparato addirittura il dialetto di Portoferraio! Mastandrea invece per convincermi mi ha telefonato fingendo di essere un giornalista della Nazione di Livorno!".

E proprio la sua Livorno è stata il motore ispiratore per creare l'ambientazione del film, ripensata in chiave Ottocentesca, senza tralasciare quelle che Virzì definisce le "facciaccie". Il film esce stasera in contemporanea alla Festa del Cinema e nelle sale.

(virgilio.it)

vedremo come sarà accolto il film nelle sale.
Anche se la produzione ha fatto un buon lavoro e il cast e la regìa sono di primo livello, il rischio di un flop è reale.

Il 16 sera ci sarà anche Muccino!
L'ingresso è gratuito..nessuno che sta a Roma e può andarci?