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Messaggio premier ''Amore vince su odio''

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2009 14:30
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Premier ringrazia i sostenitori, domani dimesso

15 dicembre, 14:15

ROMA - La difesa di Massimo Tartaglia, l'uomo che ha aggredito il premier Silvio Berlusconi, ha chiesto al Gip il ricovero del proprio assistito in un ospedale psichiatrico, in attesa che sia disponibile un posto in una comunita' terapeutica, gia' individuati.

Gli avvocati Daniela Insalaco e Gian Marco Rubino hanno spiegato di aver avuto la disponibilità del ricovero in una comunità terapeutica per il loro assistito "perché riteniamo necessario che venga curato. La comunità terapeutica - hanno proseguito - ci ha dato però la disponibilità dal 4 gennaio". Per questo i legali hanno chiesto al gip "il ricovero del nostro assistito presso un ospedale psichiatrico. Restiamo in attesa dell'ordinanza del gip".

MESSAGGIO DEL PREMIER - "Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio": questo il messaggio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che appare sulla prima pagina del sito ufficiale del Pdl (www.pdl.it). Il messaggio è datato 15 dicembre. Sul grande banner che contiene il messaggio del premier si alternano anche altri 'messaggi' (come quello di Bondi o quello che invita all'iscrizione al Pdl) insieme all'invito ad andare sul sito www.forzasilvio.it dove è possibile registrarsi e inviare un messaggio di solidarietà per il premier.

DOMANI LE DIMISSIONI - Il premier Silvio Berlusconi dovrebbe essere dimesso domani, "con la raccomandazione di astenersi da impegnative attività pubbliche per almeno due settimane". Lo ha detto il medico personale del presidente del Consiglio, Alberto Zangrillo, che è anche primario di anestesia e rianimazione all'ospedale San Raffaele di Milano dove Berlusconi è ricoverato, diffondendo il bollettino medico questa mattina. "Non sappiamo con precisione - ha aggiunto Zangrillo - ma il premier dovrebbe essere dimesso nel primo pomeriggio di domani". Esiste un rischio stress, ha aggiunto, per le continue visite "e questo un po' ci preoccupa ma lo aiutano a rimanere informato". "Sta riprendendo - ha anche detto - con gradualità le sue normali condizioni e non abbiamo preoccupazioni". Alla domanda se rimarrano cicatrici, Zangrillo ha risposto "no, non credo" e "i denti verranno ricostruiti". Per quanto riguarda l'alimentazione, il premier si nutre ancora "con un po' di fatica ma c'é una evoluzione positiva del quadro di questo aspetto". "Il suo umore è preoccupante perché è sempre piuttosto abbacchiato ma dà segni di ripresa" ha prosguito Zangrillo. "E' sereno per il ripristino della condizione fisica - ha aggiunto - ma ha una coda di profonda amarezza per quanto é capitato e per alcune cose successive".

Silvio Berlusconi stamani si è svegliato molto presto anche stamani nella sua stanza al settimo piano dell' ospedale San Raffaele di Milano, dove ha passato la sua seconda notte di ricovero dopo l'aggressione subita domenica in Piazza Duomo. Secondo quanto si è appreso, il presidente del Consiglio, si é svegliato all'incirca alle 6 e 30 e, esattamente come ieri, la sua prima richiesta è stata quella di poter leggere i giornali.

MARONI, PERICOLOSA SPIRALE EMULATIVA
La campagna contro il premier Silvio Berlusconi "finisce spesso per innescare una pericolosa spirale emulativa". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso dell'informativa del governo alla Camera sull'aggressione al premier domenica a Milano. "L'asprezza dei toni che la dialettica politica recentemente ha raggiunto - ha sottolineato il titolare del Viminale - e in particolare la progressiva, crescente campagna contro la persona del presidente del Consiglio dei ministri, in molti casi travalica le regole del legittimo confronto democratico, finisce spesso per innescare una pericolosa spirale emulativa".

MARONI: BASTA CON ISTIGAZIONE A DELINQUERE SU RETE
Il governo interverrà per porre fine a quella che è "una vera e propria istigazione a delinquere" attraverso internet, "con effetti che tutti, purtroppo, abbiamo visto". Lo ha ribadito il ministroMaroni aggiungendo che la maggioranza sta studiando provvedimenti per oscurare quei gruppi e quei siti che sulla rete utilizzano linguaggi violenti. Subito dopo l'aggressione, ha sottolineato infatti Maroni, è "ripresa la proliferazione sui social network, come Facebook, di gruppi che inneggiano all'aggressione del premier. E, come già accaduto in passato, incitano alla violenza nei confronti di Berlusconi". Dunque "stiamo valutando ogni possibile iniziativa legislativa per procedere all'oscuramento di quei siti che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere, con effetti che tutti, purtroppo, abbiamo visto". Un lavoro non facile, ammette il titolare del Viminale, perché va ad incidere sulla libertà personale dei cittadini e sul diritto alla privacy. "Finora - ha detto - i tentativi in sede parlamentare di introdurre nel nostro ordinamento norme efficaci in tal senso, hanno dovuto segnare il passo rispetto alle difficoltà di individuare interventi mirati ad oscurare solo i gruppi che pubblicano messaggi violenti, senza coinvolgere la generalità degli utenti del social network che usano la rete per fini assolutamente leciti". Ecco quindi la necessità di individuare, assieme alla polizia postale e ai responsabili del social network, "soluzioni idonee e compatibili con tali esigenze", da portare già al prossimo Consiglio dei ministri".

LETTA E DE GENNARO, EPISODIO ISOLATO - E' stato "un gesto isolato e scollegato da qualunque soggetto o volontà politica". E' quanto confermato davanti al Copasir dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ed dal capo del DIS (Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza), Gianni De Gennaro, nel corso di un'audizione questa mattina a Palazzo San Macuto, in merito all'aggressione subita dal presidente del Consiglio domenica al Duomo di Milano. Lo ha riferito il presidente del Copasir, Francesco Rutelli, al termine dei lavori del Comitato.

FORMIGONI: CHIUDERE SITI CHE INNEGGIANO A CRIMINI
Così come accade con i siti pedo-pornografici, anche le pagine internet che "inneggiano a crimini devono poter essere chiusi": a dirlo è Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, in riferimento alle pagine di Facebook in cui decine di migliaia di persone davano il loro appoggio a Massimo Tartaglia, l'uomo che ha ferito al volto il premier Silvio Berlusconi. "Questo fa parte del clima che alimenta la violenza e la delegittimazione - ha detto il governatore stamani a margine di un incontro sulla psichiatria - ma non soltanto nei confronti di questo caso. Quest'ultimo è l'epifenomeno di qualche cosa di più generale, la punta dell'iceberg che svela che il web è un luogo che deve rimanere libero, ma che non può essere il luogo dove si scatenano gli istinti peggiori delle persone, che portano danno agli altri. Pensiamo ai siti pedo-pornografici: come quelli devono poter venire chiusi - aggiunge il governatore - altrettanto devono poter venire chiusi siti che inneggiano a crimini, perché l'esaltazione di un crimine è a sua volta un crimine, l'esaltazione di un reato è un reato e non può essere fatto, neanche via internet".

CAMERA, DI PIETRO PARLA E PDL ESCE DALL'AULA
La maggior parte dei deputati del Pdl hanno lasciato l'Aula della Camera nel momento in cui il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ha iniziato a parlare dopo l'informativa del ministro dell'Interno sull'aggressione a Silvio Berlusconi.

BONAIUTI: STA MEGLIO, OGGI ALTRE VISITE MEDICHE
Silvio Berlusconi ha trascorso questa notte meglio di quella precedente. E' tranquillo anche se si è addormentato molto tardi, intorno all'una e mezza. Oggi sarà sottoposto ad altre visite mediche. Il sottosegretrio alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, in collegamento telefonico da Milano con il Tg1, informa sulle condizioni di salute del presidente del Consiglio ancora ricoverato all'Ospedale San Raffaele. Ad una domanda sui rischi che il Cavaliere corre stando a contatto con la folla, Bonaiuti spiega che sarà una "lotta titanica cercare di tenerlo lontano dalla gente, perché e 'uno della gente e si trova bene in mezzo alla gente''. "E' la chiave del suo successo personale e del suo carisma", aggiunge sollineando che se si toglie al premier "questo contatto umano siamo di fronte all'impossibiltà di avere il Berlusconi leone combattente che è sempre stato". "Sarà quindi una lotta titanica tra chi cercherà di dirgli 'attento, prudenza', e lui che invece cercherà sempre di parlare con tutti e di dare attenzione a tutti". Il presidente ha ripreso a lavorare? Viene chiesto a Bonaiuti. "Anche questo è un problema perché tenere lontano dal lavoro Berlusconi è un qualcosa di estremamente difficoltoso, è come quando arrivano le visite e si cerca di limitarle: lui vorrebbe vedere tutti e salutare tutti. Con il lavoro è uguale: lui ha vissuto tutta la vita lavorando, è un lavoratore nato, quindi togliergli la possibilità di lavorare- conclude - significa togliergli qualche cosa che gli sta molto a cuore".

TERMINATO INTERROGATORIO TARTAGLIA DAVANTI A GIP
E' durato circa un'ora l' interrogatorio in carcere di Massimo Tartaglia, l'uomo arrestato per aver ferito il premier domenica scorsa in piazza Duomo, davanti al gip Cristina Di Censo. Il giudice, che dovrà decidere sulla convalida dell'arresto e sulla richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla procura, si sarebbe riservata. Il giudice ha lasciato da poco San Vittore da un'uscita secondaria.

STRISCIONE ULTRA', 'FORZA PRESIDENTE'
Sono numerosi i cartelli e gli striscioni che, all'esterno dell'ospedale, esprimono solidarietà al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha trascorso la sua seconda notte di ricovero dopo l'aggressione di domenica sera al termine di un comizio in Piazza Duomo. Sui cancelli dell'ingresso principale della struttura è stato appeso un grande striscione con scritto: "Forza presidente", firmato dalla Curva sud Milano. Numerosi i cartelli, tra cui uno che recita: "La mia famiglia crede in te, presidente non darla vinta a quei balordi". Fuori dal nosocomio, intanto, è sempre massiccia la presenza delle forze dell'ordine e delle televisioni.

FORMIGONI: DARGLI DEL MAFIOSO HA ALIMENTATO ODIO, VIGILARE SU CAMPAGNA ELETTORALE
"Nei confronti di Silvio Berlusconi c'é stata una campagna d'odio che mirava a delegittimarlo. E allora può saltar fuori il pazzo. E' il clima sociale che arma chi si arroga poi il diritto di 'rappresentare il bene'. Gli hanno dato del mafioso un giorno sì e un no, anche questo alimenta l'odio". Lo ha detto, stamani, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in collegamento con Mattino 5, in merito all'aggressione subita dal premier, domenica sera, a Milano, durante un comizio."Speriamo che la campagna elettorale sia ben vigilata". Il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha espresso stamani, in collegamento con la trasmissione 'Mattino 5', le sue preoccupazioni per il clima di tensione che sta caratterizzando Milano in questi ultimi tempi. Formigoni, candidato per la quarta volta alla presidenza, riferendosi ai disordini degli ultimi due giorni ha sottolineato che "purtroppo questi episodi a Milano si susseguono con una regolarità impressionante". "Quando una manifestazione è autorizzata - ha concluso - gli organizzatori devono essere in grado di manifestare le proprie idee in libertà".

TARTAGLIA SI SCUSA, NON SONO UN KILLER

Ha espresso il suo "sentito" dispiacere al premier per "un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto" Massimo Tartaglia, l'uomo arrestato ieri per aver colpito al volto Silvio Berlusconi con un souvenir del Duomo. E le sue scuse le ha messe nero su bianco in una lettera che oggi, tramite i suoi legali, ha inviato al Presidente del Consiglio. Tartaglia, che ha anche scritto che lui in quel gesto non si riconosce, durante l'interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Armando Spataro, come hanno reso noto i suoi difensori, gli avvocati Daniela Insalaco e Gian Marco Rubino. E ha ammesso le proprie responsabilità: "ha dichiarato di aver agito da solo" e ha escluso "qualsiasi militanza o appartenenza politica". Da quanto è trapelato, a inquirenti e investigatori avrebbe confessato:'"Quando l'ho visto avvicinarsi alle transenne, mi é venuto il sangue al cervello". Tartaglia, ora in carcere a San Vittore, in isolamento, in una cella al Centro di osservazione neuropsichiatrico (sono in corso accertamenti sulle sue condizioni di salute), oggi agli agenti di polizia penitenziaria che lo sorvegliano a vista, ha detto:"L'ho fatto io da solo, non sono il killer di nessuno". L'uomo, che è apparso comunque "tranquillo", domani mattina sarà interrogato dal gip Cristina Di Censo, il giudice chiamata a decidere sulla richiesta del procuratore aggiunto Armando Spataro: convalida dell'arresto e custodia cautelare in carcere con l'accusa di lesioni pluriaggravate. Secondo i primi accertamenti della Digos, dietro il folle gesto non ci sarebbe nulla di organizzato, anche se, secondo gli investigatori, Tartaglia era "venuto a quel comizio per fare qualcosa". A testimoniarlo sono gli oggetti e la bomboletta spray che aveva addosso e in una piccola borsa, parte dei quali si era portato da casa: uno spuntone di plexiglas di 20 centimetri, un grosso accendino da tavolo, un crocifisso di 30 centimetri e un soprammobile di quarzo del peso di diversi etti, uno spray al peperoncino. E la polizia milanese sta svolgendo anche accertamenti sulla testimonianza di due fratelli che hanno detto - a Striscia la Notizia - di non esser stati ascoltati da un agente al quale avevano riferito di aver visto Tartaglia con un atteggiamento minaccioso, prima dell'aggressione. Tartaglia ieri sera, nonostante fosse frastornato, ha precisato che il suo è stato comunque 'un gesto politico', "...perché non lo sopportavo più...". Nel senso che aveva una sua manifesta avversione verso le politiche del Pdl e la figura del premier, questo per quanto possa assumere una valenza politica il gesto improvviso di uno psicolabile scollegato da qualsiasi organizzazione politica e meno ancora estremistica. Di un personaggio il cui stesso interrogatorio si è reso difficile, faticoso, proprio per le frasi sconnesse e contraddittorie pronunciate. Le perquisizioni della Digos e gli ulteriori accertamenti non avrebbero stravolto l'ipotesi che si tratti di un personaggio isolato che ha agito in preda, tra l'altro, a un raptus. E sulle sulle condizioni mentali, L.M, la psichiatra che lavora in una struttura legata al Policlinico di Milano - ospedale dove il grafico di Cesano Boscone è stato in cura fino al 2003 - e che segue saltuariamente l'uomo, sta preparando una relazione da consegnare alla magistratura. La dottoressa "preoccupatissima" per il suo paziente, in queste ore sta cercando di ricostruire la cartella clinica. Più del suo gesto preoccupa gli investigatori la successione di episodi violenti di piazza avvenuti in questo ultimo periodo. In alcuni casi avrebbero fatto capolino personaggi conosciuti e legati all'ex sinistra extraparlamentare: sarebbero stati loro a fotografare svariati funzionari dediti alla gestione dell'ordine pubblico, poi finiti su Internet. Insomma, il gesto isolato di uno psicolabile nulla toglierebbe alla pericolosità del "clima politico" già denunciata da Formigoni e Moratti. Il Ministro dell'Interno pensa a una specie di 'daspo' (il provvedimento per inibire l'ingresso allo stadio per i diffidati) per i facinorosi delle manifestazioni di piazza. Quanto alla stretta dinamica dei fatti, quando Berlusconi è sceso dal palco e si è recato a salutare i suoi sostenitori, da due file dietro gli astanti e sbucato prima il braccio alzato, rimasto teso per alcuni secondi, e poi anche la testa e il busto di Tartaglia, che si è quasi inerpicato sulle prime due file di persone arrivando a meno di due metri dal premier e centrandolo con l'oggetto, un souvenir del Duomo. L'aggressore è poi subito stato bloccato da due poliziotti del commissariato Centro, e da uno di quelli della scorta. "Ovvio che recarsi tra la gente e stringere le mani è il momento più temuto da tutti gli operatori delle scorte", ha sottolineato oggi Maroni. Il Ministro ha anche confermato che un gruppo di manifestanti definiti "dissenzienti generici" per non confonderli con estremisti di sinistra, sono stati bloccati prima che potessero esporre uno striscione contro il premier.

(Ansa.it)
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