«I parlamentari tirchi si devono vergognare»

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macallan
00venerdì 11 gennaio 2008 23:50
di Giovanni Falconieri

da Torino

Dopo il rogo maledetto del 6 dicembre, erano stati chiamati a partecipare a una sottoscrizione di aiuto alle famiglie delle vittime della ThyssenKrupp di Torino. Alla vigilia di Natale si è scoperto che loro, i 630 parlamentari della Camera dei deputati, avevano versato in tutto 1.300 euro. Poco, troppo poco. Una cifra irrisoria, che avrebbe attirato le critiche feroci dell’opinione pubblica. Quella cifra è poi lievitata, fino a raggiungere 6.000 euro. Vale a dire, 9 euro a testa. «È una vergogna», è stato il primo duro commento di Sabina Laurino, la vedova di Angelo Laurino, uno dei sette operai che hanno perso la vita nella terribile esplosione che ha devastato la linea 5 dello stabilimento di corso Regina Margherita.
Signora Laurino, dai 630 parlamentari della Camera dei deputati soltanto 9 euro a testa.
«Dovrebbero vergognarsi, quei 9 euro a testa rappresentano una cifra ridicola. Quando ho letto la notizia, non riuscivo a credere che fosse andata davvero così».
Eppure, è la verità. Anzi, inizialmente la cifra era ancora più bassa.
«Allora viene proprio voglia di dire che è una doppia vergogna. E lo è anche perché quei signori, che rappresentano il nostro Paese, continuano ad aumentarsi lo stipendio. Come se non fosse già abbastanza esagerato quello che percepiscono adesso».
Ha avuto modo di raccogliere le sensazioni dei familiari dei colleghi di suo marito?
«Sì, e anche loro sono rimasti senza parole. Increduli, esterrefatti. Quello che i politici non hanno ancora capito, probabilmente, è che le nostre erano tutte famiglie monoreddito che hanno avuto la sventura di perdere l’unica fonte di reddito».
Uno sforzo in più, quindi, poteva essere fatto?
«Guardi, lasciamo perdere. Le dico soltanto che ho ricevuto solidarietà e grossi aiuti anche da persone che non conoscevo, che non avevo mai visto né sentito prima della tragedia che ha portato via il mio povero Angelo. La sensibilità della gente comune è qualcosa di meraviglioso, straordinario».
Dalle sue parole emerge quasi la sensazione che questi aiuti, forse, non se li aspettasse.
«A dire la verità, no. Devo dire grazie a queste persone, soprattutto ai tanti che hanno deciso di dare una mano ai miei bambini. Sì, tanta gente ha pensato soprattutto a loro, si è preoccupata di rendere meno traumatico il distacco dal loro papà».
Torniamo ai politici. I 9.000 euro raccolti dai deputati sono diventati nel frattempo 12.500 grazie all’intervento dei gruppi parlamentari.
«Per me non cambia nulla, tutta questa storia resta comunque vergognosa. Continuo a pensare alle cifre che guadagnano quei signori e la parola che mi viene in mente è sempre la stessa: vergogna. In ogni caso, ai politici italiani vorrei dire una cosa, un’ultima cosa: mio marito, purtroppo, non me lo restituirà più nessuno. Non c’è e non ci sarà colletta che potrà mai addolcire il mio dolore e quello dei miei figli».

(ilgiornale.it)
macallan
00venerdì 11 gennaio 2008 23:51
L’imbarazzo dei deputati: «Non lo sapevamo»

di Gianni Pennacchi

da Roma

«È impossibile, non ci posso credere!», sbotta con rabbia e stupore Roberto Giachetti, deputato del Pd e braccio sinistro di Rutelli, «mi rifiuto di far parte di una compagnia che dà soltanto 9 euro per le vittime della ThyssenKrupp, vi siete certamente sbagliati. Non posso essere l’unico che ha versato l’equivalente di una diaria: ho visto Caldarola che faceva altrettanto». Teme di non essere creduto, tira fuori il libretto degli assegni e mostra la matrice, «ho dato l’assegno a un funzionario» insiste. Peppino Caldarola, veltroniano ex direttore dell’Unità, conferma esibendo anch’egli la prova del suo assegno di 500 euro, «l’ho dato a una funzionaria della Camera come suggeriva la lettera di Poletti e Bernardo, prima della vacanze natalizie».
Giachetti e Caldarola hanno ragione, ma ciò vuol dire che soltanto pochissimi deputati hanno risposto all’appello di solidarietà, perché le cifre sinora raccolte son quelle e comprovate: 1.300 prima della vigilia natalizia, 6.000 dopo un secondo appello con minaccia di rendere nota la molto poco onorevole aridità, 12.500 euro in tutto col contributo indolore e per nulla individuale dei gruppi parlamentari. Sono mosche bianche, gli onorevoli che hanno risposto senza batter ciglio: e son rimasti intrappolati nella pessima figura della stragrande maggioranza, che appunto ha portato la media della sottoscrizione a 9 euro e mezzo a testa. Così, dopo il titolo in prima pagina del Giornale, è partito il ravvedimento operoso.
Interrogati, quei pochi parlamentari già a palazzo nonostante la lunga vacanza che terminerà la settimana prossima, in verità non si sottraggono. «Sì, credo di aver dato 200 euro, ne avevo incaricato la mia segretaria», risponde Donato Bruno, presidente forzista della Giunta per le elezioni. Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, ammette: «La verità? Io non lo sapevo proprio che a Montecitorio c’era questa colletta, nessuno mi ha detto nulla». Ma onorevole, le hanno mandato una lettera... «Sarà andata persa nella montagna di carte che riempie ogni giorno la mia buca... Però il dato da sottolineare è un altro. Premesso che io per le vittime della fonderia torinese sono pronto a dare l’intera indennità parlamentare, e anzi ora corro a dare immediatamente il mio contributo, resta il fatto che è la ThyssenKrupp che deve pagare: e deve pagare sul serio, tutto e tanto. Perché non è un paese sano quello che deve affidarsi alla generosità dei singoli sorvolando sulle responsabilità reali».
Forse Diliberto ha ragione, ma che mondo sarebbe questo, senza attenzione agli altri specie quando stanno peggio di noi? E se proprio i rappresentanti della nazione si rivelano distratti ed egoisti, siamo un paese sano e normale? Anche Clemente Mastella ha appena lasciato, come Diliberto, il vertice di Palazzo Chigi e risponde sorridendo: «Stavolta sono innocente, io sono senatore». Giriamo la domanda al capogruppo dei deputati Udeur, Mauro Fabris, che para lestamente: «Avevamo deciso di contribuire come gruppo, verseremo il nostro contributo mercoledì». Attingendo al fondo del gruppo, senza un piccolo sacrificio personale? «No, no», interviene il giovane Gino Capotosti, «il fondo del gruppo è esaurito da un pezzo. Mercoledì teniamo l’assemblea del gruppo, decidendo che tutti e 14 versino almeno la diaria, 500 euro a testa, di tasca propria».
Va be’, meglio tardi che mai. I due promotori della sottoscrizione, Roberto Poletti e Maurizio Bernardo, sono felici della “sferzata” e plaudono al pentimento seppur tardivo e un poco coatto dei loro colleghi. Già ieri, molti deputati son corsi a bussare all’Ufficio Prerogative: «Ma come, non mi avete messo tra i sottoscrittori? Ve lo avevo detto che avrei provveduto a versare al più presto». Poletti confida che la minaccia di rendere pubblici i nomi ha scosso le coscienze e le tasche: «Mi stanno telefonando a valanga, giurano che c’è stato un malinteso, martedì al più tardi faranno il loro dovere e mi scongiurano di aspettare a pubblicare la lista». Contento? «Un poco, ma anche divertito. Perché i più mi fanno le stesse domande nello stesso ordine: primo, quanto bisogna versare; secondo, se davvero saranno pubblicati i nomi; terzo, se accanto al nome anche la cifra. Con quest’ultimo timore, daranno certamente di più». All’attacco anche Bernardo: «Ne parlerò con Vito, il mio capogruppo, perché la questione sia sottoposta alla Conferenza dei capigruppo con Bertinotti. Vedrai che la settimana prossima, con la ripresa dei lavori, si sveglieranno».

(il giornale.it)
macallan
00sabato 12 gennaio 2008 00:04
i parlamentari di questo paese si devono veramente e solamente vergognare! [SM=x676676]
C' è chi a parole difende la causa delle classi sociali più deboli e
dei lavoratori e poi fa finta di non aver ricevuto comuncazioni! [SM=x676676]
Adesso la "casta" corre a staccare assegni, dopo i titoli su Il Giornale
e dopo che i due promotori della colletta hanno minacciato di pubblicare
la lista degli aderenti con accanto la somma donata...
Del resto, quando ci si preoccupa di chiedere, nell' ordine:

1) quanto bisogna versare;
2) se davvero saranno pubblicati i nomi;
3) se accanto al nome anche la cifra.

Quanto "bisogna"? Ma che bravi! Ma che senso civico e che umanità! [SM=x676676]
Del resto, verseranno solo perchè ormai quasi obbligati, non certo per spirito di solidarietà.
Anche chi ha contribuito più generosamente, ha fatto molto meno di quanto avrebbe dovuto
e potuto fare.
500 Euro, o anche 1.000 Euro, sono pochissimi, di fronte a una tragedia come questa
e tenendo presente lo stipendio di deputati e senatori, ormai a livelli immorali,
sopratutto a confronto con gli stenti di buona parte di noi cittadini, costretti a fare sacrifici
su tutto e a pagare tasse su tasse.

Tutto questo è scandaloso e immorale.
Alle prossime elezioni politiche credo proprio che non mi presenterò a votare.
Darth Vader.Lucio
00sabato 12 gennaio 2008 12:11
Di questo non dobbiamo meravigliarci. Non voglio entrare nei particolari della politica, ma ci sono milioni di italiani (lo dicono tutti ormai e si vede anche) che non arrivano a fine mese con il proprio stipendio eppure non disdegnano in caso di bisogno a donare anche 1 euro. Mentre i ns politici si sono aumentati lo stipendio di 200 euro mensili netti e non sanno donare neanche 50 centesimi a testa.

Ogni mio altro commento è superfluo. [SM=x676712]
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