E finalmente!: dopo piu' di sei mesi trascorsi dal concerto del Boss a Torino, posso di nuovo rientrare in quella figata di palazzetto chiamato Palaisozaki, struttura moderna e bellissima,tutti i concerti torinesi andrebbero organzizzati liddentro.
Alle 8 e trenta gli apalti sono gia' praticamwente gremiti, dopo un quarto d'ora entrano in scena il gruppo.spalla chiamato RIO, due chitarre e una voce che va a ricordare Pelu' e Negramaro. Non sono un granche' ma ho visto ben di peggio nella mia vita.
Dopo il loro set da venti minuti scarsi, e dopo il risettaggio del palco entra in scena quella che io ritengo la migliore cantantessa italiana: Elisa Tofoli, di nero vestita con 5 musicisti di discreto livello. L'atmosfera si fa subito intensa, lei, di nero vestita si muove sul palc o con leggerezza e sicurezza senza sbagliare ninente. Il tempo scorre via veloce sulla sua voce a tratti sontuosa a tratti intimista, si alterna a solo voce, chitarra e pianoforte ed e' anche egregiamente accompagnata da un coro gospel americano di sei elementi.
Elisa non si ferma mai per 2 ore, dando l'impressione di divertirsi e di essere in piena forma. Non tralascia nulla al caso, sa come muoversi e cosa fare, canta da Dio, regalando al pubblico una carrellata di successi degni ormai di una star internazonale.
Dopo essere uscita, ritorna su palco per un paio di bis, mandandoci a dormire con il suo primissimo successo Labyrint.
Teniamocela stretta e coccoliamola, perche' una forza della natura cosi' nel nostro Paese non nasce tutti i giorni. Che Dio salvi Elisa, che Elisa salvi noi.
[Modificato da babaciu 25/04/2007 19.29]