articolo tratto da
leonardo.it
Happy Days evergreen
Rossana Cacace
Benvenuti negli anni Cinquanta. Tra juke box e brillantina, grazie a Fox, torna sul piccolo schermo una delle serie più amate di tutti i tempi.
Happy Days è una delle serie più popolari che la televisione abbia mai prodotto. Trasmessa negli Stati Uniti a partire dal 1974 - in Italia dal 1977- è andata in onda per 10 anni, restando saldamente al vertice degli ascolti, vincendo un Emmy e due Golden Globe, e rilanciando le mode degli anni '50. Le vicende raccontate da Happy Days non hanno nulla di spettacolare ne’ di particolarmente avvincente. Sono le avventure quotidiane di un gruppo di amici che vivono a Milwaukee, una tranquillissima cittadina di periferia degli anni Cinquanta.
Al centro della scena è il nucleo familiare dei Cunningham, prototipo della tipica famiglia della classe media americana, composto dal padre Howard, proprietario di un negozio di ferramenta, la madre Marion, casalinga, un figlio maggiore, Chuck, che appare solo sporadicamente, e i due figli minori adolescenti, Richard, detto Richie, e Joanie. Con tutta la sua semplicità - non esistono intrecci né colpi di scena- la serie è diventata un tale fenomeno di culto che basta menzionare il titolo per evocare il rock’n’roll, il juke-boxe, la brillantina e soprattutto lui, Arthur Fonzarelli, il mitico Fonzie interpretato da Henry Winkler.
Nato come personaggio secondario, pian piano Fonzie ha rubato il posto di protagonista a Richie Cunningham (Ron Howard) che l’aveva ottenuto dopo aver preso parte ad American Graffiti, il film di George Lucas da cui la serie trae origine. Il meccanico rubacuori Arthur Fonzarelli è un esempio di vita per tutti i giovani che si riuniscono da Arnold's, locale gestito da Arnold e Alfred. Non fanno eccezione Richie e i suoi migliori amici, Ralph Malph e "Potsie". Coraggioso - non manca mai all’appuntamento con i bulli - Fonzie non usa mai la violenza per risolvere le situazioni.
Gli basta uno sguardo, dritto negli occhi dell’avversario, e il gioco è fatto. In più, possiede il proprio tocco "magico", quello che gli consente di accendere il juke-box con un sol colpo, selezionando il brano desiderato semplicemente con il pensiero e non con le monete. E ancora il suo “magico” schiocco delle dita è un richiamo per le sue innumerevoli ammiratrici, che accorrono al suo fianco per un ballo, per un appuntamento, per un bacio.
Per tutti i nostalgici e anche per coloro che ancora non lo conoscono, a febbraio, Fox ripropone le tre prime stagioni (16 episodi la prima, 22 la seconda, 23 la terza) di Happy Days, in onda da lunedì a venerdì, con doppio appuntamento alle 13:00 e alle 13:25. La serie ha avuto un tale successo in tutto il mondo da dare origine a vari spin-off, il più famoso dei quali è Mork & Mindy, telefilm che ha lanciato Robin Williams.
L'interprete del personaggio di Richie, Ron Howard, è divenuto in seguito uno dei più apprezzati registi e produttori degli ultimi anni; infatti ha diretto film come Splash - Una sirena a Manhattan, Apollo 13, Spy Kids e A Beautiful Mind (premio Oscar come miglior regista) e ha prodotto la serie tv Arrested Development.