Roma, 9 ott. (Apcom) -
Le "Iene" - protagoniste della omonima trasmissione televisiva - tornano alla ribalta con un test destinato a fare rumore.
Un tampone che rivela se sono state assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore è stato usato da una Iena 'in borghese':
ha avvicinato 50 deputati con il pretesto di una intervista, facendo "tamponare" da una finta truccatrice la loro fronte durante le riprese.
Risultato della prova:
16 onorevoli positivi sui 50 del campione analizzato.
Ma secondo le maggiori associazioni antiproibizioniste, esperti e siti internet che si occupano dell'argomento droghe il test 'Drugwipe', utilizzato dalle Iene per 'incastrare' quei parlamentari che avevano fatto uso di sostanze stupefacenti, non sarebbe così attendibile come sostengono gli autori della trasmissione.
A mettere sotto accusa per primo il test, che si fonda su 'liquidi immediati' prodotti dal corpo umano - come sudore e saliva - sono stati gli esperti dell'Istituto di medicina legale di Berna, in base ad uno studio condotto in alcuni paesi dell'Unione europea.
In base a quanto riportato sul sito antiproibizionisti.it (punto di riferimento in Italia per il movimento teso alla liberalizzazione delle droghe leggere, ndr) il 'drugwipe' di cui sopra non sarebbe in grado di rilevare la presenza di THC, la sostanza attiva della canapa.
Il grado di inaffidabilità per quest'ultimo stupefacente sarebbe dell'80-90% dei casi.
Il motivo è che la sostanza attiva THC non è idrosolubile e non si ritrova quindi nella saliva o nel sudore.
Bisognerebbe basare le conclusioni su una analisi delle urine incrociata con una del sangue
alice.it