Baghdad, 30 mar. (Apcom) - Dopo quasi tre mesi di prigionia Jill Caroll, la giornalista statunitense di 28 anni rapita in Iraq, è stata rilasciata. Lo hanno annunciato la polizia irachena e il leader del Partito islamico iracheno, Tariq al Hashimi. La freelance, inviata del Christian Science Monitor, un quotidiano di Boston, era stata sequestrata il 7 gennaio a Baghdad, nel quartiere occidentale di Adil mentre stava andando ad intervistare il politico arabo sunnita Adnan al-Dulaimi.
Liberata da poco, il capo avvolto da un fazzoletto islamico, sorridente, Carroll ha parlato alla televisione: "Sto bene, non so perché mi hanno rapita". "E' stata rilasciata questa mattina, ha parlato con suo padre e sta bene", ha affermato anche David Cook, giornalista di Csm a Washington. "E' stata appena consegnata alle autorità statunitensi", ha dichiarato al Hashimi, leader del Partito islamico iracheno e membro della coalizione sunnita Fronte della Concordia irachena, ad Apcom, "Si trova in buone condizioni di salute. Uomini a bordo di un'auto l'hanno rilasciata a poca distanza dalla sede del nostro partito ad al Amiriya. E' arrivata nella nostra sede a piedi e ci ha chiesto aiuto, dopo essersi presentata".
Anche l'ambasciata americana Usa a Baghdad ha confermato la liberazione, ha detto ad Apcom l'ufficio del presidente iracheno Jalal Talabani.
I sequestratori, autoproclamatisi Brigate della Vendetta, avevano chiesto la liberazione di tutte le donne detenute in Iraq entro il 26 febbraio altrimenti l'ostaggio sarebbe stato ucciso.
Katie Carroll, sorella gemella della giornalista, aveva lanciato ieri un appello dagli schermi della tv Al Arabiya. Una settimana fa un'operazione congiunta delle forze statunitensi e britanniche aveva portato alla liberazione del britannico Norman Kember e dei canadesi James Loney e Harmeet Sing Sooden, operatori umanitari di 'Christian Peacemakers Teams' (Cpt, Squadre pacificatrici cristiane, un'Ong con sede a Chicago) tenuti in ostaggio per quasi quattro mesi dalla guerriglia in Iraq.