La Doc
Carignano del Sulcis è prodotta nellestremità sud-occidentale della Sardegna, dove lomonimo vitigno, da cui questo vino deriva, pare abbia attecchito per la sua particolare resistenza ai venti ricchi di salsedine provenienti dal mare.
Non si hanno notizie certe sulla provenienza di questo vitigno; la più probabile lo vuole di origine spagnola, poi diffuso attraverso la Francia in Sardegna fino alla Tunisia.
Come si consuma
Il Carignano del Sulcis Rosso si abbina a pastasciutte con ragù di carne, carni in umido, provolone, salsiccia sarda e porchetta arrosto. Va degustato in calici ballon a una temperatura di 16-18°C.
Il Carignano del Sulcis Doc Rosato va abbinato ad antipasti a base di salumi, piatti di pasta conditi con pomodoro e formaggi, uova, zuppe di pesce e formaggio caprino. Il calice consigliato è quello di media capacità a tulipano ampio; la temperatura di 12-14°C.
La versione Passito, infine, è ottima se degustata con ricotta fritta, in calici di media capacità a tulipano, a una temperatura di 10-12°C.
Come si conserva
La conservazione di questi vini prevede che le bottiglie vadano tenute, coricate, in scaffalature di legno, perché questo materiale attutisce i colpi e le vibrazioni, e che vengano mantenute al buio, a temperatura costante fra 10 e 15°C e con unumidità intorno al 70-75%, in modo che il tappo non si asciughi.
Come si produce
La vinificazione del Carignano del Sulcis Doc Rosso prevede che le uve vengano pigiate e il mosto ottenuto messo a fermentare con la vinaccia. La temperatura che raggiunge la massa provoca la fermentazione tumultuosa, così definita in quanto il vino sembra bollire. La temperatura consente il passaggio delle sostanze polifenoliche dalle bucce al vino, che dopo breve tempo si colora. Luva viene pigiata e solfitata e poi destinata alle fasi di fermentazione e macerazione. Al termine avviene la svinatura, che permette la separazione delle bucce e dei vinaccioli dal mosto-vino. Questo viene sottoposto ai travasi, necessari a separare la frazione limpida dalla feccia e a eliminare altre eventuali sostanze solide. La fase finale del processo produttivo prevede laffinamento e linvecchiamento, la stabilizzazione e limbottigliamento.
Per la versione Rosato, come per la vinificazione della versione Rosso, dopo la pigiatura, il succo duva viene fatto fermentare a contatto con bucce e vinaccioli, ma per brevissimo tempo. Raggiunto il colore desiderato, la fermentazione del mosto procede come quella della vinificazione in bianco.
Il Carignano del Sulcis Doc Passito si ottiene applicando una tecnologia particolare che ne determina una gradazione alcolica elevata. Le uve vengono fatte appassire sulla pianta. Con lappassimento si ha unuva più zuccherina e maggiormente aromatica e ricca di estratti. Analogamente alla produzione di tutte le tipologie di vini passiti è necessario diraspare le uve, in quanto i raspi si presentano secchi e dunque in grado di assorbire quantità sensibili di alcol e conferire cattivi sapori. Occorre quindi procedere a una pigiatura soffice. Alla fase dellammostatura segue la fermentazione, che si blocca naturalmente al raggiungimento di unalta gradazione alcolica. Il vino così ottenuto viene affinato, stabilizzato e imbottigliato.
(da...naturalmente italiano)