Corsa di regolarità classica riservata alle auto immatricolate fra il 1906 e il 1981
Rievocazione Milano-Sanremo
Doppia vittoria per Alfa Romeo
Al primo e secondo posto si sono classificate due preziosi esemplari del Museo Alfa Romeo: la "6C 1500 Super Sport" del 1928 e la 6C 1750 Gran Sport" carrozzata Zagato del 1930
Doppia vittoria per Alfa Romeo. La casa del Biscione ha conquistato i due gradini più alti del podio della "IX Rievocazione Storica della Coppa Milano-Sanremo", corsa di regolarità classica riservata alle auto immatricolate fra il 1906 e il 1981, che si è svolta dall'11 al 13 di marzo con il patrocinato dal Comitato per le celebrazioni dell'Unità d'Italia.
Promossa dall'Automobile Club di Milano ed organizzata dall'agenzia MAC Group, alla prestigiosa kermesse hanno preso parte 150 automobili provenienti da tutto il mondo, un vero e proprio "museo in movimento" capace di raccontare la storia della mobilità dal 1861 ad oggi. Al primo e secondo posto si sono classificate due preziosi esemplari del Museo Alfa Romeo: la "6C 1500 Super Sport" del 1928 (equipaggio Moceri-Labate) e la 6C 1750 Gran Sport" carrozzata Zagato del 1930 (Salvinelli-De Marco).
Nonostante le condizioni meteo proibitive, la "6C 1500 Super Sport" del 1928 ha tagliato per prima il traguardo di Milano bissando così il successo dello scorso anno e riconfermando, oltre all'abilità dell'equipaggio, le caratteristiche di affidabilità e brillantezza che contraddistinguono questo modello.
Partita con il numero di gara "1", l'Alfa Romeo 1500 era la veterana della manifestazione che, per la prima volta, presentava un percorso circolare: infatti, partenza e arrivo sono avvenuti nel centro di Milano, toccando nei tre giorni di gara le città di Torino, Sanremo e Genova.
La seconda classificata è stata la mitica "6C 1750 Gran Sport" carrozzata Zagato del 1930, un'icona tra le gran turismo anni 30 che ha accompagnato la 1500 sotto la bandiera a scacchi di Milano. Inoltre, entrambe le vetture prenderanno parte alla Mille Miglia del prossimo maggio con gli stessi equipaggi.
(16 marzo 2011)
repubblica.it